-
Le donne ed il lavoro: il cambiamento della condizione femminile
di Patrizia Casini
Qualche spunto .....
-
Donne e trasformazioni sociali in tempo di crisi
La popolazione è un insieme di generazioni che entrano, si accavallano, si estinguono, dando luogo a fenomeni demografici che noi contiamo in maniera aggregata ma che derivano da eventi individuali, da storie di vita. In tale contesto, Maria Silvana Salvini, professore ordinario del Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni «G. Parenti» dell’Università di Firenze, si chiede come sia mutato il ruolo delle donne e il loro contesto di vita nella famiglia, nel mondo del lavoro e nella società.
I cambiamenti riscontra
-
DONNE E LAVORO nella grande guerra
L’Italia entra nella prima guerra mondiale nel maggio 1915. Con milioni di uomini chiamati alle armi, il coinvolgimento delle donne in tutte le attività produttive si fa presto ampio, e in alcuni casi persino inedito. Per le lavoratrici si aprono infatti opportunità inaspettate, anche in ambiti ritenuti - fino a poco tempo prima - di esclusiva competenza maschile. A “Il Tempo e la Storia”, il programma di Rai Cultura in onda venerdì 19 maggio alle 13.10 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Michela Ponzani ne parla con la professoressa Silvia Salvatici.
Boscaiole, operaie al tornio, postine, spazzine, tramviere, impiegate di banca: per molte donne, lo scenario della guerra, è l’occasione per dimostrare le proprie capacità e rivendicare diritti di uguaglianza a lungo negati.
Una vera e propria rivoluzione destinata a produrre mutamenti irreversibili nel costume e nella società.
LIBRO: ITALIANE AL LAVORO 1914-1920 di BARBARA CURLI EDIZIONI DELL’ORSO - 2003
LUOGO: MILANO FABBRICA PIRELLI
FILM:ADDIO ALLE ARMI di CHARLES VIDOR 1957
-
Le donne, il boom, il lavoro
Siamo nell’Italia del boom economico, negli anni in cui il benessere delle famiglie aumenta e nasce il consumismo di massa. Tra le grandi trasformazioni di quel periodo alcune riguardano direttamente le donne e il loro impegno lavorativo.
In realtà, come sottolinea la storica Silvia Salvatici, le donne hanno sempre lavorato in casa proponendo un modello domestico. Con il boom questo modello si contrappone con la realtà che vede la creazione di nuovi spazi.
Secondo la Salvatici, non è frutto di una consapevolezza delle donne a spingere questo cambiamento, bensì la società dei consumi che lo impone.
Le donne acquisteranno sempre più potere e comincerà l’epoca delle rivendicazioni, ma negli anni del boom le aziende applicano al contratto di lavoro la “clausura del nubilato”, se la lavorante si sposa il datore di lavoro ha il diritto di licenziarla, vige il divieto a ricoprire incarichi di alto livello quali il Magistrato nonostante l’articolo 37 della Costituzione sancisca la parità tra uomo e donna sul lavoro.
Alla fine degli anni’ 50 in Italia lavorano 120 ingegneri e 250 architetti donne.
Il tempo e la storia: Le donne, il boom, il lavoro
di Pierluigi Tiriticco
con prof. Silvia Salvatici
-
Donne e lavoro: la storia di Sandra Mori
Come coniugare aspirazioni di carriera con quelle di famiglia? Ecco la storia di Sandra Mori, entrata in Coca-Cola nel 2001 come responsabile legale dell’Italia, e che, dopo rilevanti esperienze in Microsoft e in Dobson & Pinci, ha ricoperto diverse posizioni internazionali fino a diventare nel 2010 General Counsel Coca-Cola Europe, posizione che tutt’oggi detiene. Inoltre è stata nominata presidente di Valore D, la prima prima associazione di grandi imprese creata in Italia per sostenere la leadership femminile in azienda. Sandra ha sotto la propria responsabiltià la gestione di un team di 45 persone in tutta Europa, di cui il 60% donne, e una famiglia di quattro persone in Italia.
Tra i suoi obiettivi principali ha sempre promosso la valorizzazione delle donne nel lavoro, condividendo e facendosi promotrice di alcune iniziative per l'azienda per cui lavora: “Conquistare con i nostri marchi una base di consumatori sempre più diversificata richiede il contributo di donne dalle grandi capacità ai livelli più alti dell'organizzazione, così come un piano per far crescere e sfruttare il loro talento”.
-
WorkHer: il lavoro incontra le donne
La presenza femminile nel lavoro nel nostro Paese è tra le più basse d’Europa, dove la media dell’occupazione femminile supera il 60%, e l’Italia si posiziona tra gli ultimi posti al mondo per partecipazione socio-economica delle donne (114° posto su 142, dato del World Economic Forum, Rapporto 2014). Quasi 400 donne registrate in poco più di una settimana dal lancio, una campagna che rivendica #10milionidiworkHer e #piùdonneallavoro. È l’esordio, entusiasmante, del nuovo portale workher.it. Un lancio, che racconta di una sfida importante: 10 milioni di donne in più al lavoro in Italia. Dieci milioni, infatti, è il numero delle donne che potrebbero ancora lavorare nel nostro Paese (9,3 milioni di donne lavorano in Italia, corrispondenti al 46% del totale, dati Istat 2014).
WorkHer nasce da un’idea di Piano C, il coworking che propone modelli organizzativi innovativi anche per le donne, Network Comunicazione, agenzia milanese specializzata in contenuti e format multimediali, e con il sostegno di Intesa Sanpaolo, con l’ambizioso obiettivo di aiutare a raggiungere la piena occupazione femminile. Una vera occasione sprecata, se si pensa che, secondo un recentissimo studio del Fondo Monetario Internazionale, la “disparità economica di genere” causa oggi in Italia una perdita di PIL del 15%, mettendola tra i Paesi in cui questa perdita è maggiore nel mondo (fonte: “Fair Play: More Equal Laws Boost Female Labor Force Participation”, FMI Febbraio 2015).
“Con Piano C, in questi anni ci siamo trovate a raccogliere tanti strumenti utili: siamo un osservatorio su contenuti importanti su donne e lavoro, intercettiamo donne interessanti e pronte a cui a volte manca proprio pochissimo per rientrare nel mondo del lavoro. Per questo crediamo in workHer: per portare online le dinamiche virtuose che viviamo ogni giorno nella nostra community, insieme ad altre persone tutto è possibile”, spiega Riccarda Zezza, presidente dell’associazione Piano C.
WorkHer, è
-
Articolo 37: Diritto al lavoro per le donne. Costituente e Costituzione
L`articolo 37 della Costituzione italiana si apre con queste parole: "La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore".
Maria Federici e Teresa Mattei, intervistate in questa unità audiovisiva, insieme a Lina Merlin e a tante altre deputate alla Costituzione, ricordano la loro presenza ai lavori dell`Assemblea Costituente e la loro appassionata partecipazione ai faticosi ed epocali dibattiti preparatori, tesi ad assicurare al moderno valore della parità di diritti tra uomo e donna una adeguata espressione nella nostra Carta Costituzionale.
Tale determinazione nasceva, nelle donne parlamentari di ogni gruppo politico, dalla volontà di ricostruzione propria dell`Italia del dopoguerra e soprattutto dalla nuova consapevolezza maturata negli anni della guerra quando, con gli uomini al fronte, le donne erano state chiamate a svolgere lavori che prima erano esclusivamente maschili.
-
LE IMPIEGATE STATALI NELL`ITALIA DEL 1959. IL LAVORO DELLE DONNE
L’audiovisivo propone un`inchiesta, condotta da Ugo Zatterin nel 1959, sull`occupazione femminile in Italia, facendo tappa presso gli enti pubblici.
Le centraliniste di Roma esemplificano la condizione delle impiegate statali, cui sono garantiti, oltre alla continuità del lavoro, uno stipendio pari a quello degli uomini, per uno stesso livello di inquadramento, e un ambiente di lavoro a norma di legge. Oltre alle operatrici è intervistato il capo dell`Ufficio Interurbane, che spiega gli accorgimenti utilizzati per rendere più confortevole il lavoro alle impiegate, come sale climatizzate, correzione acustica, settimana lavorativa di trentasei ore.
Altro settore dove la presenza femminile è in continua espansione è quello dell`insegnamento. Il massiccio ingresso delle donne nelle aule scolastiche suscita una certa perplessità nell`opinione pubblica. Un cultore di pedagogia, esprime i rischi che correrebbero i bambini che, durante tutto il ciclo educativo, s’imbattessero solo in insegnanti donne. Un discorso a parte meritano invece le maestre, giacché per i più piccoli si ritiene indispensabile la presenza femminile.
-
DONNE IN FABBRICA: MILANO 1972. IL LAVORO DELLE DONNE
Il filmato, tratto da uno speciale del Telegiornale del 1972, a cura di Ezio Zeffiri, dedicato alle contraddizioni della società del benessere nella città di Milano, raccoglie una serie d’interviste a donne che lavorano in fabbrica.
Si tratta delle testimonianze di lavoratrici giovanissime e più mature, con incarichi alla catena di montaggio, o promosse alla categoria impiegatizia.
Dai loro pensieri e aspirazioni, la descrizione della vita in fabbrica, le loro occupazioni nel tempo libero, emerge un interessante spaccato della realtà femminile in una gran città italiana, agli inizi degli anni Settanta.
-
Rivoluzione tecnologica e occupazione femminile
-
L`occupazione femminile: a che punto siamo?
L'occupazione femminile è un tasto dolente per il nostro Paese, specialmente se rapportato alla media europea. Nel 2014 il livello di occupazione delle donne tra i 15 e i 64 anni è stato al di sotto del 47%, contro una media Ue che si aggira attorno al 60%, come ci illustra Alessandra Casarico, professore associato di Scienza delle Finanze all'Università Bocconi di Milano.
-
In The Boardroom 4.0: il percorso di formazione per l’inserimento di donne nei Cda